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Luoghi del benessere > La storia
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Cartaromana
In prossimità di Ischia Ponte, si trova la baia di
Cartaromana, famosa per la sua bellissima
spiaggia ed i caratteristici scogli,
ma soprattutto per la storia che la ricollega all’antica
Aenaria, florido insediamento romano tra il I sec. a.C.e
il IV sec. d.C. oggi sommerso nelle acque della baia.
L’etimologia del nome Aenaria è stata spesso
associata alla leggendaria figura di Enea, così come
al latino aenum, metallo, ipotesi questa avvalorata dal
rinvenimento di reperti metallici nelle acque tra il Castello
e i vicini scogli di Sant’Anna. Un’altra tesi
fa invece risalire l’origine del nome al greco e significherebbe
‘isola del vino’.
Dai reperti, è stato possibile accertare con sicurezza
lapresenza di fabbriche e terrecotte, di botteghe per la
lavorazione dei metalli, prove di una grande operosità
industriale, legata alla fervida vita del porto. Prove dell’intensa
attività commerciale sono le anfore orientali, le
coppe etrusche e i molti altri reperti trovati sul fondo
marino delle ‘plagae romanae’.
La città di Aenaria appare sostanzialmente divisa
in due grandi quartieri: la parte alta, prevalentemente
residenziale, con le fabbriche artigianali e la necropoli,
e una parte bassa dedicata all'industria e al commercio.
Ma i Romani fanno di Ischia anche e soprattutto un luogo
di villeggiatura, valorizzando la presenza delle sorgenti
termali. Dalle incisioni sui reperti risulta che da ogni
parte dell’impero si accorreva a Aenaria per risalire
alla sorgente di Nitrodi
a “rinfrescarsi, rinnovarsi la pelle, curarsi i capelli
e ricercare la vageggiata fons juventutis”. In quest'epoca,
tuttavia, l'isola viene flagellata da terremoti, frane e
almeno quattro eruzioni vulcaniche. Questo continuo rischio
sismico e vulcanico sembra essere il motivo per cui, pur
amandola tanto, i nobili Romani non costruiscono sull'isola
edifici termali monumentali né ville signorili. E
sempre questo sarebbe il motivo per cui Augusto arriverà
a cederla ai napoletani in cambio di Capri, molto più
piccola e priva di sorgenti termali.
Tra il 130 e il 150 d.C., Aenaria scompare bruscamente,
sommersa da una colata lavica. in seguito a un assestamento
del terreno.
Sempre a Cartaromana si trova la Torre del Guevara, uno
dei monumenti simbolici di Ischia insieme al Castello. La
Torre nasce probabilmente nell'ambito del progetto di fortificazione
dell'isola predisposto da Alfonso d'Aragona, che nel 1433
prevedeva l'edificazione di torri lungo la costa. La sua
costruzione è attribuita a Don Giovanni di Guevara,
venuto dalla Spagna al seguito di Alfonso I d'Aragona, o
ad un altro membro della stessa famiglia, Don Francesco
de Guevara, fatto governatore a vita dell'isola alla fine
del 1400, da Carlo V.
La torre è sempre stata, fin dagli inizi dell'800,
di proprietà dei Guevara, duchi di Bovino, ma è
anche comunemente detta ‘Torre di Michelangelo’
perché la tradizione racconta che l’artista
vi abbia a lungo soggiornato per vivere accanto a Vittoria
Colonna, residente al Castello, cui sarebbe stato legato
da una segreta relazione amorosa. |
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Risorse in rete
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Altre risorse |
Altre informazioni sulla
storia del Castello Aragonese sono accessibili nei seguenti
siti: Il
Castello d'Ischia |
Dai
un'occhiata alla cartina del Comune d'Ischia per capire
dove sono situati questi luoghi. |
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per ampliare questa sezione.
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