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Luoghi del benessere > La storia
> Il Castello Aragonese |
Il
Castello Aragonese ed il borgo antico di Ischia Ponte
L'isolotto su cui sorge il Castello Aragonese è collegato
con un istmo all'antico borgo di mare di Ischia Ponte o
borgo di Celsa. Questa piccola isola nell'isola pare essersi
originata tra i 280.000 e i 340.000 anni fa in seguito ad
un'eruzione vulcanica.
Qualche autore attribuisce la costruzione del Castello a
Gerone, tiranno di Siracusa, che nel 474 a.C., avrebbe edificato
e fortificato una fortezza su questa roccia vulcanica, con
accesso dal mare. Da qui il nome ‘Gironda’ con
il quale si identifica il castello. Sulle basi di questa
antica fortezza sarebbe poi stato costruito intorno al 1438,
per volere di Alfonso V di Aragona, il Castello che vediamo
oggi, con accesso dall'isola. Ma secondo la tesi più
accreditata, il nome Giron-Gironis deriverebbe dalla naturale
morfologia dell'isolotto che si può circumnavigare.
Il castello sarebbe in realtà nato come postazione
strategica militare intorno al V secolo, in epoca bizantina,
quando nell’ambito dell’ordinamento territoriale,
vengono eretti, spesso sulle coste, nuovi "castra o
"castella", cui la flotta assicura rifornimenti
e aiuti. Il nome che gli viene dato, "castrum Gironis",
starebbe ad indicare proprio la presenza sullo scoglio di
una guarnigione.
Dal 1433, con Alfonso d’Aragona detto ‘il Magnanimo’,
ha inizio una serie di interventi grazie ai quali il Castello
acquista
una nuova fisionomia e assume un ruolo strategico, politico
e culturale sempre più importante.
Vengono restaurate le mura esterne e le costruzioni interne,
al ponte di legno si sostuisce il ponte in muratura che
tuttora congiunge l’isolotto a Ischia Ponte. Nel soffitto
vengono aperti dei fori, da cui, in caso di attacchi, si
lanciano sui nemici pietre, piombo fuso e acqua bollente.
Inizia in quest’epoca anche la frequentazione di artisti
e letterati; il Castello diventa centro di vita di corte,
sede di feste e convivi, oltre che luogo di rifugio per
la nobiltà in tempi di guerra e di assedio dell’isola.
La povertà degli insediamenti sull’isola e
le condizioni di precarietà per i continui attacchi
alterni di Angiò e Aragonesi, ma anche per le frequenti
incursioni barbariche, inducono a privilegiare sempre più,
nel corso degli anni, il Castello come sede di residenza
e di riparo. Il ruolo del Castello come luogo di difesa
e punto di comunicazione con Napoli diventa così
importante che Scipione Mazzella si espresse così:
‘nell’isola vi è una fortezza così
grande che è tenuta la seconda chiave del Regno’.
Per molto tempo la storia di Ischia è indissolubilmente
legata al Castello, capace di accogliere e offrire riparo
anche a più di cinquemila persone.
Nel 1509 si celebrano al Castello le nozze tra Ferrante
d'Avalos e Vittoria Colonna, la quale, rimasta vedova, compone
proprio ad Ischia i sonetti amorosi che l'hanno resa famosa.
Si racconta che questi versi impressionarono tanto Michelangelo,
che andò ad abitare nella Torre del Guevara, situata
di fronte al Castello e conosciuta, infatti, anche come
“Torre di Michelangelo”.
Il ‘700 segna l’inizio della decadenza dell’importanza
del Castello, prima abbandonato dalle famiglie nobili e
sempre più isolato dal resto dell’isola, quindi
distrutto da un bombardamento nel 1809 e poi privatizzato,
diventa monumento abbandonato, che per molto tempo gli stessi
Ischitani ‘guardano a distanza’.
Ma nella memoria di tutti resta sempre viva la storia di
un Castello, cenacolo di artisti, letterati e poeti, che
ha attraversato inespugnato secoli di storia, resistendo
a tutti gli assalti e offrendo riparo ad abitanti, contadini
e avventori. Sicuramente, uno dei castelli più belli
e ricchi di storia del mediterraneo.
Il borgo antico di Ischia Ponte, anche detto Borgo di Celsa
per la presenza dei gelsi, è un antico centro di
marinai e pescatori, la cui esistenza è documentata
già nel XIII secolo.
Unico centro di Ischia, di tradizione più che altro
contadina, da sempre dedito alla pesca, il Borgo ha avuto
una grande espansione alla fine del ‘700, con il cessare
delle incursioni dei pirati, quando l’attenzione si
distoglie dal Castello, fino ad allora centro primario di
vita e di riparo, e torna a concentrarsi sulla terraferma.
Per tutto il XVIII Ischia ponte è la città
più ricca e prosperosa dell’isola, il suo destino
va progressivamente staccandosi da quello del Castello che
nel frattempo vive un periodo di decadenza, in seguito all’abbandono
delle famiglie nobili e benestanti.
Nel tempo la struttura del borgo, con vicoli stretti, palazzi
signorili alternati a caratteristiche casette basse, si
è conservata inalterata, così come le famose
via Roma e Corso Vittoria Colonna che conducono alla "Mandra",
l’antico villaggio dei pescatori.
Ha invece attraversato diverse vicissitudini la bellissima
Cattedrale dell’Assunta, costruita nel 1301 e rimaneggiata
nel 1700, quindi bombardata dagli Inglesi nel 1809. La cripta,
decorata con affreschi della scuola di Giotto, conserva
ancora le spoglie delle famiglie nobili dell’isola.
Lo scalo di Ischia ponte è rimasto il preferito dagli
Ischitani per molto tempo anche dopo l’apertura del
Porto borbonico. Questa predilezione ha contribuito ad alimentare
la vita e conservare florida l’attività del
centro. |
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Risorse in rete
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Altre risorse |
Altre informazioni sulla
storia del Castello Aragonese sono accessibili nei seguenti
siti: Il
Castello d'Ischia |
Dai
un'occhiata alla cartina del Comune d'Ischia per capire
dove sono situati questi luoghi. |
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per ampliare questa sezione.
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