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Ischia a piedi
Dal porto al ponte, una passeggiata spensierata lungo il Comune d'Ischia, per seguire le linee della costa, calcare le orme di aragonesi e borboni, respirare l'odore del mare. La durata di questo percorso può variare da 4 ora ad una giornata, se si decide di visitare anche il Castello Aragonese.
Durata Tempo 4 ore A piedia piedi
Ischia a piedi, cartina.

1. La nostra passeggiata comincia dal Porto d’Ischia, dalla Banchina del Redentore, (proprio sotto la grande statua del Cristo che benedice i naviganti), verso Ischia Ponte. Il primo sguardo va verso l’alto, alla Casina Reale, quella che fu la residenza di Ferdinando II di Borbone, lungimirante sovrano che il 17 settembre 1854 trasformò un “pantaniello” vulcanico in un vero e proprio porto, il nostro porto. E chi avrebbe mai immaginato che da una propria “comodità” (si dice che Re Ferdinando iniziò i lavori al porto per raggiungere più agevolmente le vicinanze della sua residenza) potesse scaturire un’intuizione così geniale per la vocazione turistica della nostra Isola?
2. Pochi metri dopo, all’ingresso della Reggia che dà nome alla piazza, proseguiamo a sinistra lungo Via Roma, la via dello "struscio".
Via Roma, cuore pulsante dell’antica Villa de’Bagni, fa da anticamera alla Spiaggia di San Pietro, che si interrompe al termine di Via Remigia Gianturco, da dove la si può ammirare nella sua interezza, fino all’omonima collina dove, di lì a poco, sorge il famoso “acquario”, oggi Stazione Zoologica del Benthos. Ma per giungervi bisogna prima percorrere circa quattrocento metri e, prima di scegliere di imboccare via Gianturco verso il mare, noi proseguiamo fino alla Piazzetta San Girolamo, abbiamo già fatto una scorpacciata di bei negozi, che continuano fino all’angolo di Via Francesco Sogliuzzo.
3. Per chi gira su via Remigia Gianturco: pochi metri a piedi ed ecco, sulla sinistra, il preannunciato panorama della spiaggia e della collina di San Pietro. Proseguendo, senza trascurare la vista di Vivara, Procida e del Golfo di Napoli, si giunge al Lungomare Cristoforo Colombo, con i suoi giardini lussureggianti ed i campi da bocce e tennis. Basta proseguire il lungomare per raggiungere brevemente Punta Molino, la Torre del Molino (ex carcere mandamentale, oggi ricercata sede di mostre e convegni) e la Spiaggia dei Pescatori; e con i polmoni ormai ricolmi di iodio, concedetevi una sosta alla piccola chiesetta dei marinai, dedicata al Santo Patrono Giovan Giuseppe della Croce, prima di rientrare su Via Pontano.
4. Per chi prosegue verso la Piazzetta: altri cento metri di splendidi negozi e si giunge in Piazzetta San Girolamo, che prende il nome dal Santo al quale è intitolata la piccola chiesetta, alle cui spalle vi è l’antica lapide marmorea che segna il confine circoscrizionale d’un tempo di Villa dé Bagni. Dopo la Piazzetta, superata l’elegante Piazzetta dei Pini ed i suoi negozi, il passo verso Via Pontano è decisamente breve: ce ne accorgiamo da un’altra lapide, alla fine della discesa “dell’Addolorata” (prende il nome dall’omonima chiesa).
5. Verso Ischia Ponte l’itinerario ritorna comune e, costeggiata la Spiaggia dei Pescatori e la zona della Mandra (che prende questo nome dal fatto che lungo le rampe che portano alla caratteristica Chiesa di Sant’Antonio dei Frati Minori, vi era un punto in cui si potevano abbeverare le mandrie), ecco ancor più vicino il Castello Aragonese e la piccola spiaggetta del muro rotto (detta anche “di Terra Zappata). Meno di cinquanta metri in salita ed eccoci all’ingresso del Borgo di Celsa, ad Ischia Ponte, così chiamato per la diffusa presenza, in passato, di caratteristiche piante di gelso. Qui tutto ha un sapore diverso: ai più, sembra di esser giunti in tutt’altro posto, dove la vicinanza al grande maniero d’un tempo e da sempre simbolo di questa splendida terra, sembra diffondere nell’aria mistero e fascino al tempo stesso. Poco più di trecento metri di passeggiata, una visita d’obbligo allo splendido trittico di chiese (la Cattedrale dell’Assunta, la Collegiata dello Spirito Santo e l’Arciconfraternita di Santa Maria di Costantinopoli, recentemente restaurata) e si è al Piazzale Aragonese.
6. A questo punto, dopo uno sguardo al piazzale delle Alghe ed alla spiaggetta della Corteglia, provate a trovar la forza di raggiungere e visitare il Castello Aragonese. Al di là della bellezza dei luoghi, il panorama lassù è di quelli mozzafiato (un ascensore vi risparmierà le lunghe scalinate).

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